Studiare difende dalle malattie dovute all’ipertensione

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Studiare non assicurerà a tutti un futuro certo e brillante, ma almeno da oggi possiamo pensare che aiuti la nostra salute.

Da una ricerca della Brown University, diretta dal professor Eric Loucks e pubblicata su Bmc Public Health, emerge infatti una stretta correlazione tra grado di istruzione e pericolo di malattie cardiovascolari e ipertensione.

Analizzando un campione di 4 mila monitorati per 30 anni, gli studiosi hanno evidenziato come, soprattutto nelle donne, un avanzamento negli studi corrisponda ad una inferiore pressione sanguigna e ad un indice di massa corporea più basso rispetto a chi aveva dedicato allo studio meno anni.

Questo, secondo i ricercatori, è dovuto al fatto che un basso livello di istruzione porterebbe a lavori più carichi di tensione e, in particolare nelle donne, al rischio di depressione.

Lo studio ha comunque messo in luce alcuni dati oggettivi riscontrati nelle migliaia di cartelle analizzate: per le donne, chi aveva raggiunto la laurea (17 anni di studio totale) mostrava valori della pressione sanguigna mediamente inferiori di 3,26 a quelle che non possedevano il diploma. Per gli uomini, la differenza scendeva invece a 2,26 punti.

Insomma, studiare fa bene alla mente e da oggi sappiamo che può anche aiutare – soprattutto le donne – a sconfiggere le patologie causate dall’ipertensione.

Eleonora Cresci

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.