Il cuscino scade dopo due anni, si riempe di germi e batteri

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Migliore amico di pelandroni e bimbi impauriti, il cuscino è il fido compagno di tutti durante il sonno ed è determinante anche per la sua qualità.

Ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto innocuo, morbido e confortevole: questo rettangolo di stoffa imbottito di materiale soffice nasconde delle insidie per la nostra salute.

Il nostro caro guanciale, infatti, è un ricettacolo di batteri e acari, costituendo un potenziale focolaio di infezioni e malattie. Secondo uno studio inglese del Sant Barth Hospital, in collaborazione con il National Health Service, dopo 2 anni i nostri cuscini diventano per 1/3 popolati da acari, secrezioni, pelle morta, batteri e saliva. Certamente non è ciò su cui vorremmo adagiare la testa prima di abbandonarci alle braccia di morfeo…

Da un’inchiesta condotta negli ospedali inglesi era stato rilevato che esistevano forti relazioni tra presenza e diffusione dello stafilococco aureo e i cuscini dei letti dei malati. Così Art Tucker, direttore dell’ospedale britannico, ha deciso di approfondire la vicenda e ha commissionato uno studio ad hoc, scoprendo l’orrenda verità.

Trascorsi due anni, quindi, il guanciale andrebbe cambiato per evitare di contrarre malattie e infezioni anche gravi. Vatti un po’ a fidare di un amico…

Per scoprire tutti i segreti di un sonno sereno, scoprite come trovare la posizione migliore, magari dopo aver cambiato il vostro guanciale!

Roberta Ragni

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.