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La lotta all’Alzheimer ha il sapore della cannella

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Proprio così. Secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv, la cannella può bloccare lo sviluppo dell’Alzheimer.

Con un estratto chiamato CEppt, gli studiosi hanno preparato e miscelato una soluzione acquosa con l’acqua che beveva un gruppo di topi geneticamente modificati affinché sviluppassero una forma aggressiva di Alzheimer. Dopo 4 mesi, si è verificato un rallentamento dello sviluppo del morbo proprio grazie all’assunzione di quella soluzione acquosa.

In più, la longevità dei topi malati risultava praticamente comparata a quella dei topi sani.

Una importante scoperta, insomma, considerando soprattutto che si tratterebbe di un rimedio naturale, in grado, in ogni caso, di inibire la formazione degli aggregati della proteina beta amiloide e dei grovigli neurofibrillari che si trovano nel cervello dei malati di Alzheimer.

Lo studio è stato pubblicato su Plos One e condotto dal dottor Michael Ovadia e i colleghi Ehud Gazit, Daniel Segal e Dan Frenkel del Dipartimento di Zoologia dell’UTA.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.