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0-5-30: i numeri del sistema immunitario

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Migliorare il sistema immunitario? È possibile con la regola “zero-cinque-trenta”: zero sigarette, cinque porzioni di vegetali e trenta minuti di esercizio fisico.

Una complessa rete integrata di mediatori chimici e cellulari sviluppatasi nel corso dell’evoluzione per difendere l’organismo da qualsiasi forma di minaccia, chimica, traumatica o infettiva, alla sua integrità. È il nostro fantastico sistema immunitario, in grado di riconoscere in ogni momento ciò che è estraneo all’organismo e di innescare un’immediata risposta contro le sostanze penetrate all’interno del corpo. Insomma, un buon funzionamento di questo sistema è fondamentale. Ma è possibile migliorarlo? E se sì, come?

Certamente non facendo affidamento su prodotti o alimenti proposti come toccasana, come cibi, erbe, probiotici o farmaci. Lo rivela lo studio “La verità sul tuo sistema immunitario” dell’Università di Harvard, che invita a essere “scettici di fronte ai proclami di efficacia di qualsiasi prodotto“.

Non esistono, infatti, “evidenze scientifiche nette che questi o altri alimenti, attraverso l’azione di alcuni dei loro composti, abbiano un’azione specifica sul sistema immunitario“, spiega Massimo Triggiani, presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica.

Tantissimi sono ad esempio gli studi sui probiotici, i “batteri buoni”, la cui efficacia, non è stata dimostrata con assoluta certezza. “Alcune prove di efficacia però esistono: dare probiotici ad anziani in casa di riposo riduce la suscettibilità a certe infezioni – osserva Mantovani – e certamente studiare il microbioma, ovvero i tanti batteri con cui conviviamo, è una delle frontiere della medicina: riuscire a modificare la flora batterica a nostro vantaggio sarebbe utilissimo“.

Eppure, con la giusta alimentazione possiamo prevenire molte malattie, perché il sistema immunitario è composto di cellule che, come qualunque altra cellula dell’organismo, si serve dei nutrienti che immettiamo con la dieta per essere efficienti e funzionali. Questa si chiama ipotesi dell’immunonutrizione ed afferma che la dieta, tra altri fattori, condiziona i meccanismi di difesa del nostro organismo, perché così come il corpo ha bisogno di energia e nutrienti, le cellule del sistema immunitario ne hanno bisogno per poter fornire un adeguata funzione protettiva.

E allora che fare? Ecco la formula magica rivelata dall’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi): zero sigarette, cinque porzioni di vegetali e trenta minuti di esercizio fisico al giorno.

A oggi – spiega l’immunologo – la raccomandazione migliore per garantirsi una buona funzionalità del sistema immunitario è seguire il buonsenso e la regola “zero-cinque-trenta”: zero sigarette, perché il fumo attiva l’infiammazione; cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, perché i vegetali hanno effetti positivi sulla funzione delle cellule immunitarie di prima difesa, che si trovano nelle mucose; trenta minuti di esercizio fisico quotidiano, perché il movimento migliora l’attività del sistema immune“.

La parola chiave, poi, è moderazione, sia tavola ad esempio, perché si sa con certezza che nel tessuto adiposo di chi ha qualche chilo di troppo o è obeso ci sono cellule infiammatorie che attivano in maniera inappropriata le risposte immuni, che nello sport, perché allenarsi molto intensamente predispone a infezioni e malattie, attivando citochine specifiche che “frenano” le risposte immunitarie.

Roberta Ragni

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.