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Chi soffre d’ansia ha un fiuto più sviluppato

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Essere ansiosi non sempre è un difetto. Almeno stando a quanto affermato da Elizabeth Krusemark e Wen Li, della University of Wisconsin-Madison, sulla rivista Chemosensory Perception.

Secondo le due ricercatrici le persone ansiose hanno un fiuto più sviluppato per i pericoli veicolati dagli odori sgradevoli, come ad esempio le fughe di gas. Questo perché chi soffre d’ansia avrebbe un istinto maggiore di difesa e fuga da una possibile minaccia.

Per arrivare ad un simile risultato, sono stati esaminati 14 individui: per ognuno è stato misurato il livello d’ansia – sia con questionari studiati per l’occasione sia con misure fisiologiche oggettive (come la capacità della loro pelle di condurre corrente) – e la frequenza del respiro. È stato inoltre osservato, con l’ausilio della risonanza magnetica, il loro stato di ansia nel cervello.

Nello specifico ai volontari sono stati presentati, mentre erano nella risonanza, diverse tipologie di odori: da profumi gradevoli o neutri a mix di odori, fino ad emanazioni sgradevoli. È stato poi chiesto loro di individuare la presenza o meno di un odore.

Dai risultati è emerso un chiaro legame tra i livelli di ansia misurati nei soggetti e la loro capacità di riconoscere la presenza di un odore, soprattutto quando questo è fastidioso all’olfatto. Dunque, si è dimostrato come al crescere dei livelli di ansia di un individuo corrisponderebbe un aumento della sua capacità di sentire un odore nell’ambiente circostante.

L’odore in natura è il primo avvertimento di una minaccia. Che questo studio non segni un ritorno alle origini?

Fabrizio Giona

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.