Fumo: le sigarette sono radioattive

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Nucleare: uno degli argomenti più dibattuti in questi giorni che precedono il referendum.

La pericolosità, i rischi che comporta per la salute sono noti a tutti. Respingiamo il nucleare, gli effetti della radioattività sul nostro organismo ci fanno – giustamente – paura. Eppure in molti continuano a fumare. Dove è il collegamento? Esiste purtroppo.

Se ancora mancava qualche argomento da addurre a sostegno della lotta contro il fumo, ora sappiamo anche che le sigarette sono radioattive. È quanto emerge da uno studio svolto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Enea e l’Università di Bologna e presentato in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, svoltasi lo scorso 31 maggio.

I ricercatori hanno analizzato le 10 marche di sigarette più vendute in Italia e hanno rintracciato in esse la presenza di isotopi radioattivi del piombo e del carbonio: in particolare 13,5 mbq (megabecquerel, l’unità di misura dell’attività di un radionuclide). Cosa significa questo? È presto detto: un soggetto che fuma 20 sigarette al giorno ha un rischio biologico pari a quello di chi si sottopone a 25 radiografie al torace all’anno. Una dose non indifferente di radioattività che viene dunque immagazzinata nell’organismo.

Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga, nel 2010 i morti a causa del fumo sono stati 71.445, e cioè il 12,5% dei decessi totali registrati nell’anno. Ancora convinti di voler accendere quella sigaretta?

Leggi anche tutti i nostri articoli sul fumo, con i consigli per dire addio alla “bionda”.

Francesca Di Giorgio

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.