immagine

Lupus eritematoso sistemico: la malattia dai mille volti

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Quando si tratta di malattia misteriose viene inevitabilmente in mente il lupus: di cui spesso sappiamo qualcosa (anche se in modo abbastanza confuso) grazie a serie televisive mediche o a sfondo pseudo – scientifico.

Così abbiamo sentito dell’eritema a forma di farfalla oppure del rigetto che il corpo ha verso se stesso, ma ci sfuggono i meccanismi che regolano questa malattia.

Nello specifico che cos’è il Lupus, che già dal nome incute diffidenza e paura?

Il lupus eritematoso sistemico o LES è una malattia cronica infiammatoria autoimmune che può interessare la cute, le articolazioni, i reni e altri organi.

Questo significa che se normalmente il sistema immunitario protegge l’organismo dalle sostanze nocive, questo non succede nel caso delle malattie autoimmuni in cui non riesce a distinguere la differenza tra le sostanze nocive e quelle sane.

Il risultato è una risposta immunitaria che attacca le cellule e i tessuti sani portando ad infiammazioni croniche.

Non è noto cosa lo provochi: sembra che quando per un individuo con una predisposizione genetica esistano delle concause di origine esterna e/o interna (es. esposizione al sole, un’infezione di origine virale o batterica, certi medicinali, un trauma, una ferita, un intervento chirurgico, uno shock psicologico o un periodo di vita stressante) che possono innescarlo.

I sintomi del Lupus variano da persona a persona tanto da essere definito la “malattia dai mille volti”, per la varietà che presenta da caso a caso. Può interessare un organo o un sistema del corpo in un primo momento, mentre altri organi possono essere coinvolti in seguito.

Quasi tutte le persone con LES presentano dolori articolari e la maggior parte sviluppa l’artrite.

In generale i sintomi che possono comparire sono:

  • Artrite;
  • Fatica;
  • Febbre;
  • Generale disagio o malessere;
  • Dolore e gonfiore;
  • Dolori muscolari;
  • Nausea e vomito;
  • Versamenti pleurici;
  • Pleurite (causa dolore al petto);
  • Psicosi;
  • Convulsioni;
  • Sensibilità alla luce del sole;
  • Eruzione cutanea (un rash “a farfalla” sul viso compare su circa la metà di quelli con LES. L’eruzione cutanea peggiora quando esposta alla luce del sole e può anche essere diffusa);
  • Gonfiore delle ghiandole;
  • Dolore addominale;
  • Disturbi del sangue, tra cui i coaguli;
  • Sangue nelle urine;
  • Tosse con sangue;
  • Dita che cambiano colore alla pressione o al freddo;
  • Perdita di capelli;
  • Piaghe alla bocca;
  • Epistassi;
  • Intorpidimento e formicolio;
  • Macchie rosse sulla pelle;
  • Colore della pelle irregolare;
  • Difficoltà a deglutire;
  • Disturbi visivi.

Per diagnosticare il LES vengono eseguiti in genere test anticorpali, analisi del sangue per verificare il basso livello di globuli bianchi, emoglobina o piastrine, radiografia del torace che mostra pleurite o pericardite, biopsia renale e analisi delle urine per mostrare sangue o proteine nelle urine.

Quindi il LES è facilmente diagnosticabile. I farmaci non servono a guarire dalla malattia, ma consentono di controllarne o bloccarne il decorso, anche se al prezzo di effetti collaterali consistenti. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono usati per trattare l’artrite e la pleurite. Creme corticosteroidi sono usate per trattare le eruzioni cutanee. Un farmaco anti-malaria chiamato idrossiclorochina e corticosteroidi a basso dosaggio sono a volte utilizzati per i sintomi della pelle e l’artrite.

Nei casi più gravi si utilizzano anche farmaci immunosoppressori che i impediscono la moltiplicazione linfociti B. Data la molteplicità dei sintomi della malattia si utilizzano anche altri farmaci.

In Italia sono affette da Lupus più di 60.000 persone. I soggetti più a rischio sono le donne tra i 13 e i 55 anni di età. Le donne con lupus eritematoso sistemico che rimangono incinte sono spesso in grado di portare a termine la gravidanza in modo sicuro e partorire neonati sani, se la malattia non è grave.

Utile supporto per i malati e per chiunque voglia approfondire tali tematiche può consultare il sito del Gruppo Italiano Sle.

Manuela Marino

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.